Consigli utili

In bocca al lupo… la lingua batte dove il dente duole, a caval donato non si guarda in bocca, il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi, il mattino ha l’oro in bocca, chi ha denti non ha pane e chi ha il pane non ha i denti, trentadue denti non riescono a tenere a bada una lingua… . Ma quante ne sappiamo sulla bocca, ma sappiamo davvero come gestirla? Rispondiamo in breve ad alcune curiosità

CONSIGLI UTILI: la bocca della verità, alcuni consigli utili a tutti

Lo sbiancamento dentale: come sbiancare i denti
Lo sbiancamento dentale è un procedimento che schiarisce i denti e aiuta a rimuovere macchie e scolorimento. È uno degli interventi estetici dentali più popolari perché può migliorare notevolmente l’aspetto dei denti ad un costo e con fastidi molto minori rispetto ad altre tecniche. La maggior parte dei dentisti effettua lo sbiancamento dentale.

Ogni giorno una patina sottile si forma sui denti e raccoglie le macchie. Inoltre, lo strato più esterno di ogni dente, chiamato smalto, contiene pori che assorbono le macchie. Lo sbiancamento non è una soluzione definitiva, ma va ripetuta periodicamente se si vuole mantenere un colore brillante.
Lo sbiancamento dei denti è più efficace sulle macchie superficiali provocate da età, cibo o bevande.
Le cause dei denti ingialliti o macchiati:
- L’avanzare dell’età
- Bevande come tabacco, il tè e il caffè
È anche possibile avere macchie all’interno del dente, dette “macchie intrinseche”. Queste possono essere causate da:
- Un’eccessiva esposizione al fluoro in età evolutiva durante lo sviluppo dei denti
- L’assunzione di tetracicline (antibiotici) durante la seconda metà della gravidanza o da parte di bambini al di sotto degli 8 anni, quando i denti sono ancora in fase di sviluppo

Preparazione al trattamento sbiancante per denti
Occorre curare le carie prima dello sbiancamento dei denti perché la soluzione sbiancante potrebbe penetrare nella carie e raggiungere le zone più interne del dente, che provocano sensibilità. Inoltre lo sbiancamento non avrebbe alcun effetto sulle radici esposte in quanto non hanno lo strato di smalto. Lo sbiancamento non funziona neanche su corone o faccette.

Come funziona lo sbiancamento dentale
Ci sono due tipi principali di procedimenti sbiancanti. Quando lo sbiancamento avviene su un dente che ha subito una terapia canalare ed è devitalizzato, il procedimento è detto sbiancamento di dente devitalizzato. Lo sbiancamento vitale significa che la procedura è effettuata su denti con nervi vivi.
Sbiancamento di dente devitalizzato
Lo sbiancamento vitale può anche non migliorare l’aspetto di un dente che ha subito una terapia canalare. In tal caso, il tuo dentista userà una tecnica diversa che sbianca il dente dall’interno. Egli introdurrà un agente sbiancante all’interno del dente e apporrà un’otturazione temporanea. Lo lascerà così per diversi giorni. Questa tecnica può esser usata solo una volta oppure ripetuta finché il dente raggiunge la sfumatura desiderata.
Sbiancamento vitale
Il tipo più comune di sbiancamento vitale consiste nel mettere una soluzione sbiancante simile a gel, che in genere contiene acqua ossigenata, in una mascherina che assomiglia ad un bite. La mascherina è quindi posizionata sui denti per un certo lasso di tempo, da un’ora o due fino a tutta la notte.
Lo sbiancamento può essere effettuato presso lo studio dentistico o a casa.

Trattamento sbiancante per denti presso lo studio dentistico
Lo sbiancamento presso lo studio dentistico ha il vantaggio di permettere al dentista di monitorare più da vicino l’operazione e i progressi raggiunti. Il dentista probabilmente scatterà una foto dei denti, che lo aiuterà a controllare in che modo prosegue il trattamento. Inizierà prima con una pulizia dei denti e solo in un secondo momento con la procedura di sbiancamento più adatta, a seconda del tuo tipo di macchie.
Il dentista applicherà un gel speciale sulle gengive per proteggerle dall’agente sbiancante, che verrà quindi applicato. La sostanza più comune usata per lo sbiancamento professionale è il perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Alcuni agenti sbiancanti sono attivati da luci speciali o dal calore. Dopo l’applicazione dell’agente sbiancante, il dentista accenderà la luce sui denti per un breve periodo.
Alcuni dentisti hanno cominciato ad usare il laser come un’alternativa ad alta velocità rispetto alle procedure di sbiancamento tradizionali. I pazienti prediligono gli aspetti altamente tecnologici dei trattamenti al laser, ma la tecnologia è ancora troppo nuova, e troppo cara, per giustificarne l’uso generalizzato. L’American Dental Association ha affermato che la tecnica può essere sicura ma non vi sono dati pubblicati circa la sicurezza o l’efficacia dell’uso dei laser per lo sbiancamento dei denti.
Tempi: dalle due alle sei sedute, ciascuna della durata di 45 minuti circa. Il numero di visite richiesto dipenderà dal tipo di decolorazione e dal livello di bianco che desideri per i tuoi denti.

Sbiancare i denti a casa
Per lo sbiancamento a casa, il dentista ti prenderà dei calchi dei denti e ti farà una o due mascherine perfettamente adatte a te, a seconda che tu sbianchi o meno sia l’arcata superiore che quella inferiore. È importante che la maschera si adatti bene in modo che l’agente sbiancante rimanga a contatto con i denti e non irriti le gengive.
A casa riempirai ciascuna mascherina con il gel sbiancante che ti ha fornito il dentista, e la indosserai per diverse ore al giorno. Molti ottengono il livello di sbiancamento desiderato in una o due settimane, ma può darsi che per te occorrano quattro settimane o oltre.
Si trovano anche kit da banco da usare in casa. Parla prima con il tuo dentista se usarli o meno, e poi segui le indicazioni in modo da evitarne l’uso eccessivo che potrebbe danneggiare denti e bocca.
Tempi: dalle due alle quattro settimane.

Follow-Up
Il dentista magari vorrà vederti qualche giorno dopo lo sbiancamento professionale per controllare le gengive. Se le gengive sono state esposte all’agente sbiancante, si possono irritare. Se sbianchi i denti a casa, il dentista magari potrà effettuare un controllo per assicurarsi che il procedimento funzioni correttamente, in genere dopo una settimana.
Lo sbiancamento non è una soluzione definitiva. Le macchie si riformano. Le persone che espongono i denti a molte macchie possono cominciare a vedere sbiadire il bianco dopo appena un mese. Coloro invece che evitano cibi e bevande che macchiano possono aspettare dai 6 ai 12 mesi prima di necessitare un altro trattamento sbiancante.
Un ulteriore sbiancamento si può effettuare in studio o a casa. Se hai una mascherina su misura e l’agente sbiancante a casa, ti puoi sbiancare i denti tutte le volte che vuoi. Dovresti parlare con il dentista della frequenza con cui effettuare lo sbiancamento e anche dei prodotti sbiancanti che funzionerebbero meglio per te.

Rischi
È improbabile che lo sbiancamento possa provocare gravi effetti indesiderati, sebbene alcune persone potrebbero rilevare una maggiore sensibilità dentale temporanea. Si potrebbe anche riscontrare una leggera irritazione gengivale. I trattamenti di sbiancamento non andrebbero effettuati su donne in gravidanza poiché non si conosce l’effetto dei prodotti sbiancanti sullo sviluppo del feto. Dato che il trattamento è estetico ed opzionale, andrebbe rimandato a dopo il parto.

Rischi legati allo sbiancamento dei denti
Se ritieni che i tuoi denti abbiano bisogno di essere sbiancati, contatta il tuo dentista per discutere della procedura da seguire.

Chi è il dentista abusivo, come riconoscerlo e magari evitarlo:
Per esercitare la professione odontoiatrica è necessario essere iscritti all’Albo, il che avviene al termine di un percorso di formazione quinquennale e di “preparazione tecnico-clinica necessaria per poter operare”. Per questo, l’odontotecnico “non può operare all’interno del cavo orale, perché sono necessarie competenze che solo l’odontoiatra ha”.
“Un dentista abusivo può omettere di verificare una patologia o creare dei danni irreparabili al cavo orale”.